Inizia a prendere forma a Venezia la città del futuro. Centinaia di sensori, telecamere, antenne e celle telefoniche sono state messe in rete per creare la prima smart city d’Italia. Il cuore è sull’Isola Nuova del Tronchetto, dove Tim ha creato la Smart control room, la centrale operativa del sistema digitale di gestione di Venezia. Dopo una pima sperimentazione avviata a Torino negli scorsi anni, Tim con il contributo di Olivetti, digital farm del gruppo per le soluzioni Iot, ha ampliato e arricchito di funzionalità il cuore della nuova smart city lagunare. Grazie all’adozione di intelligenza artificiale, sensori per l’Internet of Things, cloud computing, piattaforme per l’analisi dei dati e connettività 5G, i dati e i video raccolti dai sensori dislocati in città vengono analizzati ed elaborati, e le informazioni trasmesse a chi deve prendere le decisioni. Nel centro di controllo operano una trentina di persone per conto di Azienda Veneziana della Mobilità, Centro Maree, Comune di Venezia, Polizia Locale, Protezione Civile, Venezia informatica e sistemi (Venis) e della multiutility locale Veritas, che si alternano per presidiare e monitorare i vari flussi ognuno per le proprie competenze.
I dati rilevati vengono elaborati garantendo il pieno rispetto della privacy e le informazioni – che spaziano dal numero delle persone presenti in città alle tipologie di imbarcazioni in transito nei canali, dai passaggi dei mezzi pubblici al controllo del flusso turistico, fino alle previsioni meteo e alla disponibilità dei parcheggi – sono rappresentate visivamente sui video-wall della Control Room.
Da dove si può attivare in tempo reale l’intervento delle forze dell’ordine oppure riprogrammare i semafori e deviare il traffico, in caso di incidenti o ingorghi. Vale anche, ovviamente, per il traffico in Laguna: metà dei sensori sono collocati lungo le vie d’acqua e un programma di intelligenza artificiale (uno dei 7 algoritmi di Ai che supportano la Smart Control Room) riconosce il tipo di imbarcazione — taxi, gondola o motoscafo —, e gestisce i flussi indicando direzioni e limiti di velocità. Per fare un esempio, in questo preciso momento il sistema ha rilevato la presenza di 51 mezzi su acqua, 305 mezzi su ruota, 16 mezzi su rotaia (bus o treni) in movimento. Lo stesso vale per il traffico pedonale, tenuto sotto controllo grazie anche alle celle telefoniche, utili ad individuare di questi tempi eventuali assembramenti. Ieri, approssimando per semplicità, i sensori e le celle hanno monitorato gli spostamenti di oltre 430.000 persone e 49.000 imbarcazioni nell’intero comune di Venezia.
I controlli
La prima smart city d’Italia nasce dalla collaborazione tra Tim, il Comune di Venezia e Venis. «Stiamo sviluppando reti sempre più intelligenti a beneficio delle nostre città, delle aziende e di tutti gli ambiti della vita sociale — commenta l’amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi —. In futuro edifici e abitazioni saranno sempre più connessi e abiliteranno nuovi servizi per la pubblica sicurezza, il monitoraggio ambientale e la mobilità urbana intelligente». Venezia è il primo esempio di come la tecnologia potrà cambiare la città e la vita dei cittadini. Serve tuttavia accelerare sulla connettività con l’implementazione delle reti di nuova generazione, in 5G o fibra ottica.
«Per consentire all’innovazione e agli strumenti che essa offre di essere sempre più presente e utile alla vita dei cittadini — spiega Gubitosi —, sono necessarie reti di nuova generazione che non si limitino a offrire solo capacità e copertura ma che garantiscano alti livelli di velocità per l’utilizzo di applicazioni in tempo reale, in tutta sicurezza e affidabilità. L’obiettivo è estendere a un numero sempre più ampio di famiglie, imprese e Pubblica amministrazione l’accesso a nuovi servizi e applicazioni intelligenti, anche attraverso partnership di successo tra pubblico e privato come avvenuto a Venezia, per far sì che il Paese possa sfruttare pienamente le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in atto».
Una delle innovazioni più importanti per Venezia è la possibilità di monitorare i flussi turistici dal momento in cui i visitatori arrivano. Attraverso le celle telefoniche il sistema è in grado di riconoscere se è arrivato in città un italiano, uno straniero o se è rientrato un residente. E dall’anno prossimo, grazie ai dati raccolti dalla Smart Control Room, il Comune potrà avviare la gestione degli accessi alla città su prenotazione, come ha annunciato il sindaco Luigi Brugnaro.