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Cybersecurity: le 9 proposte dell’Internet Governance Forum al Governo italiano

La comunità tecnico scientifica che manda avanti Internet manifesta le sue preoccupazioni sulla sicurezza online e chiede maggiore consapevolezza, informazione e investimenti

Il 15 novembre si è concluso l’ottavo Internet Governance Forum Italiano a Venezia. lL’Igf italia 2016, organizzato dalla Internet SocietyUniversità di Ca’ Foscari e Venis Spa, ha visto una forte partecipazione della comunità tecnico scientifica e di molte aziende, dalle più piccole come Yarix alle più grandi come Cisco e Google. Nessun parlamentare, un messaggio del sottosegretario alle telecomunicazioni Antonello Giacomelli e la presenza breve del sottosegretario Raffale Tiscar. Tanti studenti e un assessore: Flavia Marzano della giunta della sindaca Virgina Raggi.

Molte le sessioni tra cui quella sui diritti e le libertà in rete, quella sulla net neutrality, e altre dedicate ai temi dello sviluppo e della resilienza della rete, compresa una sulla cybersecurity che è riuscita a costruire un gruppo di lavoro sul tema della sicurezza informatica e ha stilato un elenco di priorità per mettere il nostro paese in sicurezza nei prossimi anni con il contributo di nomi importanti del settore come il professore Roberto Baldoni.

Cybersecurity: 9 proposte al governo italiano

Scelto come portavoce all’assemblea finale il professor Riccardo Focardi dell’università di Venezia, ecco i suggerimenti del gruppo di lavoro sulla cybersecurity al Governo italiano.

  1. PROPRIETÀ DEI DATI. Definire un quadro tecnico, legale e normativo, certo e dettagliato sulla proprietà dei dati.

  2. RICERCA STRATEGICA E CRITTOGRAFIA. Favorire la ricerca in settori strategici come la crittografia, l’Internet of Things, i sistemi Scada, con l’obiettivo di realizzare un ecosistema nazionale che includa Università, PA, aziende.

  3. FORMAZIONE, FORMAZIONE, FORMAZIONE. Avviare dei progetti formativi per aumentare la consapevolezza anche a livello scolastico dell’importanza della privacy e della protezione dei dati personali nell’ambito di un uso socialmente responsabile della rete.

  4. UNIVERSITÀ VS SKILL SHORTAGE. Reclutare personale specializzato per la formazione in ambito universitario. Sollecitare l’avvio di corsi universitari in Cybersecurity per affrontare lo skill shortage attuale

  5. TUTELA DEI DATI NELLA PA. Istituire presso le pubbliche amministrazioni e le grandi imprese dei centri di competenza in grado di garantire la tutela e l’integrità dei dati raccolti a qualsiasi scopo e di certificarne la qualità

  6. CERTIFICAZIONE. Il sistema paese deve dotarsi di un Ente di certificazione dell’hardware, del software e del firmware in uso alla Pubblica Amministrazione

  7. RESPONSE TEAM ON THE GROUND. Chiedere al governo di mettere in campo risorse umane e strumentali con personale competente in grado di intervenire in caso di emergenza

  8. PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI. Coinvolgere i cittadini nella definizione delle policies pubbliche che li riguardano, a ogni livello, con un approccio multistakeholder

  9. CULTURA E INFORMAZIONE. Sviluppare un ampio dibattito pubblico su cosa significa essere sicuri in un mondo digitale e interconnesso dove l’apertura e la resilienza di Internet siano una risorsa anziché un rischio nelle attività quotidiane legate alla rete.

Le idee più generali verranno portate all’Internet Governance Forum globale che le Nazioni Unite hanno voluto quest’anno in Messico, a Zapopan, Jalisco, nell’area metropolitana di Guadalajara.

 

Arturo Di Corinto 
StartupItalia