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Banda larga sul territorio comunale: approvata la convenzione tra Comune e Infratel

Un piano di interventi per garantire entro il 2020 la copertura in banda ultra larga dell'intero territorio del Comune di Venezia.

La Giunta comunale, su proposta del sindaco, Luigi Brugnaro, ha approvato la bozza convenzione con Infratel Spa, società del Ministero dello Sviluppo economico, per lo sviluppo del Piano nazionale Banda ultra larga della Regione Veneto, per la realizzazione delle infrastrutture per telecomunicazioni in fibra ottica sulle aree bianche “a fallimento di mercato” (ovvero quelle aree in cui nessun operatore privato è interessato a investire) del territorio comunale di Venezia.

La convenzione prevede la realizzazione di un’infrastruttura in fibra ottica che interesserà le aree non coperte da investimenti di operatori privati e dal piano che il Comune ha già promosso con Enel Open Fiber, ed in particolare le aree con case sparse, le isole di Burano, Mazzorbo, Pellestrina, San Servolo e San Lazzaro, alcune zone di Tessera, Malcontenta, Dese, Zelarino e Fusina.

L'intervento si colloca all'interno del Piano strategico per lo sviluppo della Banda ultra larga in Italia che ha un obiettivo chiaro e ambizioso: coprire entro il 2020 l’85% della popolazione italiana con infrastrutture per la banda ultra larga, cioè a velocità pari a 100Mbps (megabit per secondo) e garantire allo stesso tempo al 100% dei cittadini l’accesso alla rete Internet ad almeno 30Mbps. Si tratta di un piano per recuperare il ritardo del nostro Paese su Internet veloce, che ci vede in ritardo rispetto agli altri Paesi europei in tema di digitalizzazione dell’economia e della società.

“L'intervento pubblico – spiega il consigliere delegato alla Smart City, Luca Battistella, si inserisce all'interno del più ampio progetto di digitalizzazione della nostra città. Banda ultra larga significa poter contare su una velocità di connessione in rete molto più elevata per tutti, con la possibilità per i cittadini veneziani di usufruire di tutti i servizi digitali e per le imprese locali di competere meglio nel mercato, anche internazionale”.