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SPID è già una realtà con tanti servizi online, a Venezia

SPID è già una realtà con tanti servizi online, a Venezia

“Siamo partiti subito con wi-fi, asili, scuole e trasporti". Intervista ad Alessandra Poggiani, Direttore Generale di Venis Spa

A Venezia hanno allacciato le cinture prima di tutti, accelerando velocissimi verso l’adozione di SPID. Primo comune d’Italia ad attivare il Sistema Pubblico d’Identità Digitale disponibile gratuitamente per cittadini e imprese: da aprile grazie ad alla password unica, è possibile accedere ai servizi online del Comune, oltre a quelli già attivati da INPS, INAIL e Agenzia delle Entrate.

I vantaggi sono concreti e soprattutto già disponibili: con SPID è possibile accedere gratuitamente alla rete wi-fi cittadina VeniceConnected (per i nuovi utenti non serve più la registrazione, basta l’accesso diretto con credenziali SPID); iscriversi agli Asili Nido, alle Scuole dell’Infanzia, verificare i pagamenti delle rette e accedere al Trasporto Scolastico.

 

 

RIPASSIAMO COS’È SPID?

Ma facciamo un passo indietro: cos’è SPID? E perché è una delle priorità della Presidenza del Consiglio? Lanciato a marzo SPID è l’acronimo che sta per “Sistema Pubblico di Identità Digitale”, ovvero un insieme aperto di soggetti (Identity Provider) accreditati da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), metteranno a disposizione degli utenti le rispettive identità digitali e ne gestiranno l’autenticazione.

Una procedura che vuole semplificare la vitta di tutti, una password unica che permetta accessi ai servizi sicuri e rispettosi della privacy. Un passaggio fondamentale per quella svolta digitale necessaria quanto sofferta.

Attualmente, gli enti e le regioni che hanno reso disponibili servizi sono: Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Toscana, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Comune di Venezia, Equitalia. Entro giugno dovrebbero aggiungersi Piemonte, Lazio, Liguria, Umbria, Marche, Lombardia, Comune di Firenze e Comune di Lecce.

Tutti dovranno adeguarsi, un comune dopo l’altro, e Venezia ha fatto da apri pista a quella «rivoluzione digitale» così fortemente voluta dal Governo e dall’Agenzia per l’Italia Digitale, che consente ai cittadini di utilizzare credenziali uniche, per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione.

Ora c’è una roadmap di attivazione da rispettare, e si chiude l’era delle password smarrite e dei codici dimenticati.

 

 

UN’UNICA IDENTITÀ DIGITALE PER SEMPLIFICARE LA VITA E ACCORCIARE LA DISTANZA TRA CITTADINI E ISTITUZIONI.

Alessandra Poggiani ha fornito un impulso decisivo per l’adozione di SPID, prima come direttrice dell’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid), e ora a capo di Venis S.p.A., la società in house per l’informatica del Comune di Venezia, che ha dato piena attuazione tecnica al progetto: “SPID facilita l’utilizzo dei servizi per i cittadini, è una sfida tecnologica ma anche culturale per diffondere la digitalizzazione e sconfiggere i timori delle fasce meno informate – spiega il Direttore Generale di Venis -. Nel nostro paese il divario delle competenze digitali è ancora molto ampio tra generazioni, ma sono convinta che le persone utilizzeranno SPID solo quando avremo collegato tanti servizi di grande rilevanza pubblica. Un’offerta che alimenterà la domanda: tanto più le PA digitalizzeranno i servizi, tante più credenziali SPID saranno richieste da cittadini e imprese, generando un networking effect. Viceversa se si renderanno accessibili solo servizi poco utilizzati, il progetto difficilmente crescerà. A Venezia non abbiamo ancora dati disponibili sulla quantità di identità attivate, ma stiamo riscontrando molto interesse a livello di discussione pubblica”.

Sebbene il digital divide italiano si stia riducendo, è ancora troppo lontano dagli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea. Ma per ridurlo più velocemente è importante provocare la domanda di servizi online, proprio come a Venezia, creando le prime opportunità: “Il Comune ha sottoscritto la convenzione con Agid il 3 marzo, e Venis si è attivata immediatamente per gestire le attività tecniche, sviluppare gli applicativi e promuovere le convenzioni coi Provider. Oggi è possibile accedere a tre servizi: la rete wi-fi cittadina gratuita, iscriversi agli Asili Nido e alla Scuola dell’Infanzia oltre che al Trasporto Scolastico. A giugno ne arriveranno tanti altri, collegando SPID ai servizi tributari: Sportello Telematico per Imu, Tari, Tasi, visualizzazione delle pratiche edilizie e notifiche sullo stato di avanzamento, Sportello Telematico per l’Imposta di Soggiorno e lo Sportello del Trasportatore. Un vero e proprio ecosistema digitale disponibile con un solo login”.

SPID deve essere utile, ma anche facile e gratis, da ripetere come un mantra. Per Alessandra Poggiani proprio la gratuità è un elemento centrale ai fini del successo: “Stiamo parlando di servizi pubblici che devono essere gratuiti per tutti, sempre. Solo così SPID può diventare uno strumento centrale per l’intero sistema paese e non dobbiamo assolutamente farlo sembrare un nuovo balzello per lo Stato. Gli Identity Provider hanno altri modi per valorizzare giustamente il loro investimento come l’aumento di traffico, il reach potenziale, l’upselling o cross-selling di altri servizi. Attraverso SPID si crea fiducia nelle transazioni online sicure, con benefici diretti per gli imprenditori che usano il digitale. Più provider faranno parte del sistema e maggiore beneficio ne deriverà per tutti. Un esempio? Penso a Trenitalia…”.

Strada in discesa quindi? Niente affatto. Ad ogni progetto importante si contrappongono resistenze e inerzie contrarie; SPID non fa eccezione: “Certamente la diffusione di servizi di portata nazionale come la precompilata dell’Agenzia delle Entrate aiuta a diffondere la conoscenza, ma sono ancora pochi i servizi online. Entro il 2017 ben 8.000 comuni devono aver attivato SPID, alcuni con pochissimi residenti, un’impresa molto complessa, perciò credo che in alcuni casi dovranno consorziarsi. Poi dobbiamo confrontarci col problema della user experience: una password unica non basta se non rendiamo facile il viaggio degli utenti con un’interfaccia che consenta una maggiore qualità delle operazioni disponibili. Per questo a Venezia stiamo cercando di migliorare il portale dei servizi”.

Anche a Venezia ottenere le credenziali SPID è facile: sono rilasciate dai Gestori di Identità Digitale (Identity Provider) accreditati da AgID che forniscono le identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti. Sono già tre gli identity provider certificati: Infocert, Poste Italiane e TIM. Cittadini e imprese possono scegliere a piacimento quale fra questi utilizzare.

MASSIMO FELLINI
CheFuturo!

12 maggio 2016